UN ANELLO TRA CASTELNOVO E VETTO

Per gli amanti dei guadi e della avventura. Un entusiasmante giro offroad

Total distance: 33051 m
Max elevation: 756 m
Min elevation: 336 m
Download file: acquamarcia acquachiara maillo.gpx
guado del tassobbio

Itinerario impegnativo. Richiede un buon grado di allenamento ed una discreta tecnica  in quanto si svolge prevalentemente su sterrate con fondo a tratti difficoltoso e tecnico. Molto appagante per chi ama luoghi selvaggi e apparentemente “ fuori dal mondo” . In particolare la valletta del rio dell’ acqua santa ed il tratto di fondovalle Maillo Tassobbio sono molto suggestivi e particolari. Vi sono poi alcuni guadi che richiedono una buona tecnica e che in periodi di piena possono costituire un discreto ostacolo al rimanere in sella. Particolarmente riposante per il tipo di natura e per le difficoltà tecniche pressochè irrilevanti è invece il tratto che da Frascaro porta alla Pineta di Castelnuovo. Giungendo dalla pineta attraverseremo il borgo vecchio di Castelnuovo con le sue stradine selciate e le antiche osterie che costituiranno per noi abituati alla tangenziale ed a via Roma , una gradita scoperta

Partiamo da Croce e seguiamo le indicazioni per Ca del Cavo-Terrasanta, Agriturismo  Campo del Pillo. Dopo circa 1.8 km. all’ ingresso del piccolo borgo rurale di Quarqua prendiamo a dx. in salita, per poi deviare a sn alla prima carraia che inizia semipianeggiante per poi risalire su un altro stradello asfaltato ( via Casolara) ove svoltiamo a dx. sempre in salita. Poco dopo lo stradello diventa bianco e prende una leggera discesa. Si evita una prima deviazione a sn. e poco dopo sempre a sn. si incontra una deviazione a Y rovesciato. La prendiamo mantenendo la branca di dx. in leggera discesa ( Km. 2.8). La carraia ,a volte solo appena accennata,  esce dal bosco e piega a sinistra a guadare un piccolo torrentello quasi sempre secco. Sembra quasi terminare, ma poco più avanti risale piegando a dx.  ad infilarsi nel bosco in leggera salita  e, dopo averne attraversato una parte esce su un ampio prato ove piega verso sinistra e riprende a salire in direzione dello stradello asfaltato che, provenendo da Ca del Cavo  giungerebbe all’agriturismo “Campo del Pillo”, che in  breve potremmo raggiungere (Km. 4 Possibilità di pernottamento).   Noi invece deviamo a dx. ( bivio secco ad angolo acuto in discesa ) circa 50 mt. prima di raggiungere la stradicciola asfaltata sulla quale si trova l’ agriturismo: La carraia, ampia , ma talora accidentata  continua a scendere talora con pendenza sostenuta guada un piccolo torrentello non di rado secco, risale leggermente dopo il guado per poi discendere in picchiata e giungere ad una piccola radura ove ci immettiamo in una più ampia mulattiera (km. 4.5). Svoltando a destra ritorneremmo all’asfalto in prossimità di Rivolvecchio. Noi invece teniamo la sinistra sempre caratterizzata da evidenti segni di disboscamento e ben presto ci troveremo posizionati a costeggiare la destra idrografica del Rio acquamarcia, che seguiremo per poco più di 1 km. La valletta, specie nel suo tratto intermedio, ove il torrentello scorre in un letto di roccia e molto suggestiva, anche se i lavori di disboscamento hanno un po’ rovinato il bosco. In questo tratto saremo costretti non di rado a scendere di sella in quanto l’umidità regna e mantiene acquitrinosi per lunga parte dell’anno diversi tratti della carraia. Raggiunto il punto di incontro tra il rio acqua marcia ed il rio acquasanta che scorre dalla nostra dx.  lo guadiamo ( Km. 5.7) e tenendo la direzione della mulattiera principale che piega a dx. cominciamo a salire anche con pendenze di un certo impegno. La carraia è abbastanza suggestiva anche per il suo fondo roccioso e la sua ampiezza.  Quando la salita termina dopo avere lasciato sulla nostra sn. un laghetto per raccolta acque da irrigazione deviamo a sn. (km. 6.5) per traccia di carraia inerbata semipiana ignorando dopo un centinaio di mt.  un bivio in ripida salita a dx. continuando a a salire lentamente per poi affrontare un ripido strappo dopo una ben evidente S dx-sn.  Dopo avere raggiunto un casolare abbandonato al culmine della salita ci immettiamo su stradello asfaltato che ci fa aggiungere in breve la strada provinciale Villaberza – C. Monti.  Attraversata la strada quasi dirimpetto imbocchiamo in salita via don W. Aldini con la quale raggiungiamo la chiesa di Villaberza posta su un ridente e panoramico spiazzo.  Aggiriamo la chiesa sulla dx. e riprendiamo a salire, dapprima dolcemente e poi con ripidi brevi strappi lungo il sentiero 674 (segnavia bianco/rossi) che ci porta a raggiungere la strada comunale per Predolo, che imboccheremo tenendo la sn. dapprima in leggera discesa e poi in impegnativa salita. Raggiunto un semitornante che svolta a dx. prenderemo a sn. per ampia ed inizialmente la tenuta mulattiera che pian piano migliora infilandosi in un boschetto di pini marittimi (km. 8.3).  Dopo questo breve tratto semipianeggiante ci immettiamo nuovamente sul sentiero 674 che proviene ad dx ( cima del M. Battuta). Qui svoltiamo a sn. proseguendo nel bosco e finalmente cominciamo una divertente discesa che ci porta velocemente a intravedere le prime case del borgo di Montecastagneto dopo avremo incrociato la carrareccia che alla nostra dx. proviene dal borgo di Soraggio.  Oltrepassata una casa sulla nostra dx. ove ci immettiamo in uno stradello ghiaiato in breve raggiungiamo la strada comunale Villaberza – Montecastagneto ( Km. 9.2), Immediatamente prima dell’ immissione sulla strada comunale troviamo sulla nostra dx. una ampia mulattiera che dopo un breve tratto di discesa con ottimo fondo prosegue per quasi 1 km. con divertenti saliscendi. E’ una specie di circumnavigazione della sommità sulla quale si trova Montecastagneto. Continuiamo a seguire la direttrice principale ignorando alcune diramazioni laterali le cui condizioni non ci inducono certamente in tentazione. Poco dopo avere attraversato un ampio prato ove dominiamo alla nostra sn. la media valle del Maillo, la carraia peggiora decisamente sia come fondo che come pendenza fino al guado di un piccolo affluente del Maillo, che viene poi poco dopo raggiunto e guadato in località Case Zannoni (Km. 11.5). Svoltando a dx. proseguiamo su asfalto sul fondovalle Maillo fino quasi alla sua confluenza nel torrente Tassobbio (Km. 12.9). Circa 500 mt. dopo il bivio sulla dx. per Gombio imbocchiamo una carraia sulla sn. che guada il Maillo e ne segue il corso fino alla confluenza nel Tassobbio piegando dapprima a dx. e poi a sn. a seguire a questo punto la sn. idrografica del Tassobbio.  Qui ci aspettano 2 guadi di un certo impegno e dopo il secondo , ritornati sulla sn. idrografica del torrente ( indicazioni bianco rosse per Casalecchio) cominciamo a salire con duri strappi ove solo i biker più forti non scenderanno dalla bici per raggiungerne le poche case,ma soprattutto la trattoria di Nonna l’Iva, ove potremo opportunamente ristorarci Da qui in poche pedalate raggiungeremo la strada provinciale che dalla ex statale 513 toccando diverse piccole borgate del comune di Vetto si riporta sulla medesima ex statale in località Rosano, immediatamente a ridosso del confine comunale di Castelnuovo né Monti.  Giriamo a dx. in salita moderata sulla provinciale a raggiungere il borgo di Castellaro (Km. 16).  Poco dopo il cartello indicatore prendiamo a dx.  in salita una carraia che costeggia alcune case e raggiungiamo un cortiletto asfaltato dopo un paio di strappi impegnativi, per riprendere poi a scendere velocemente su asfalto verso il borgo.  Quasi al termine della stradicciola asfaltata in corrispondenza dell’ ultima secca curva a sn. che riporterebbe sulla provinciale prendiamo a dx. una carraia in leggera salita.  Tenendo sempre la dx. inizialmente  con pendenza sostenuta  saliamo rapidamente a raggiungere una casa colonica in località la Pozza, ove ritroviamo l’ asfalto che continueremo a percorrere sempre in salita, aggirando il M. Fiore sulla nostra dx. Tenendo la sn. al bivio successivo, in rapida discesa raggiungiamo località La Strada , crocevia di 3 strade (Km.19.5) . Qui seguiamo le indicazioni per Spigone per poi imboccare dopo poco meno di 1 Km. una ben evidente carraia a sn.(segnavia biancorossi sentiero 660 per S. Stefano ) che, raggiunto l’ asfalto in prossimità di un evidente pianoro , abbandoniamo per girare a dx. su asfalto in salita e ritornare sulla provinciale per Rosano un poco prima della Villa del mecenate locale Cuvier Boni con cappella votiva sulla sn. della strada. Nel suo primo tratto la carraia, sia per il fondo, che per la pendenza ci obbligherà a fare qualche breve tratto a pinta,  Proseguiamo a questo punto sulla strada provinciale in direzione di Rosano ritornando sulla ex statale 513 poco prima del paese ( km. 22.8 ) . Giriamo a sn. in direzione Castelnuovo e superata la località Casino deviamo a sn. in discesa seguendo le indicazioni per Frascaro ( km. 25.1).  Dopo neanche 1 Km. oltrepassate le poche case del borgo di Burano  in prossimità di uno spiazzo sulla sn. potremo riconoscere dalla indicazione “ Fonte Schietta” un sentiero che in 100 mt. ciclabili ci conduce ad una freschissima fonte che ci appagherà pienamente della modesta deviazione. Riprendiamo ora a salire verso Frascaro intravedendone la Chiesa.  Svoltiamo a sn. in via Cavalieri e mentre lo stradello si restringe ci inoltriamo nel borgo. Qui dobbiamo prestare attenzione perché dopo un centinaio di metri  dovremo deviare a sn. anche se apparentemente la strada sembra finire. In realtà dopo una cinquantina di metri si tramuta in carrareccia del fondo molto buono che anche se con alcuni strappi iniziali piuttosto ripidi aggirando il M. Castelletto ci porta in direzione di Castelnuovo Monti. La seguiremo per un buon tratto ignorando alcune marginali deviazioni laterali fino a giungere ad un quadrivio appena accennato. Anchè lì continueremo diritto in discesa sconnessa a superare un piccolo rio quasi sempre secco per risalire poi rapidamente ad un piccolo nucleo di case (Km. 28.5). Proseguiamo dapprima in salita e poi in discesa lungo la stradicciola asfaltata che in breve ci porta sulla tangenziale ovest di Castelnuovo al di dietro della Pineta. Attraversata la tangenziale imbocchiamo proprio di fronte uno stradello ghiaiato che conduce ad un vivaio, ma quasi all’ imbocco dello stesso deviamo a sn. a costeggiare la staccionata di un recinto di cavalli  , al termine del quale imbocchiamo in ripida salita un sentierino che ci fa entrare nella pineta. Qui bisogna prestare attenzione ed per i meno esperti sarà consigliabile percorrere qualche tratto di bici a mano in quanto si tratta di un vero e proprio single track  lungo il quale perdere l’ equilibrio potrebbe anche essere pagato a caro prezzo. Perciò prudenza. Seguiamo la traccia principale ed arriviamo così a ridosso della parte vecchia di Castelnuovo in via Franceschini (Km.30.7) . Giriamo a dx. in leggera salita e piegando poi a sn. raggiungiamo una delle piazze principali di Castelnuovo, piazza Peretti da dove ci immettiamo in via Roma e scendiamo verso la rotonda dell’ ospedale. Se siamo stanchi ed ormai appagati a questo punto percorreremo la statale 63 fino a Croce, ove abbiamo lasciato l’ auto (km. 32)

DA FRASCARO VERSO CASTELNOVO
COSTEGGIANDO IL RIO ACQUASANTA

https://studio.youtube.com/video/3ebWi6TVaOs/edit

https://studio.youtube.com/video/nADnh3kPE3E/edit