Valle dell’ Ozola : Al rifugio Bargetana ed al Lago dei Caprioli

Lama Lite : lo spartiacque tra la valle del Dolo e la valle dell’ Ozola, due dei principali affluenti del fiume Secchia. Sul versante ovest di Lama Lite posto leggermente al riparo della collinetta che lo sovrasta è situato il Rifugio Battisti, cuore pulsante dell’ appennino reggiano , in posizione bella e panoramica.  Mentre lungo il versante est , nelle vallate che formano il torrente Dolo predominano grandi foreste di sempreverdi, specie nella zona dell’ Abetina reale,  il versante ovest, la valle dell’ Ozola, è il regno delle grandi faggete d’ alto fusto.  L’ itinerario che descriviamo si snoda proprio all’ interno di questa suggestiva valle e ci consente, nel percorrerla, di apprezzarne la sua bellezza.  La suggestione del tratto cosidetto degli schiocchi, ove percorreremo un tratto della vecchia ferrovia a scartamento ridotto di servizio ENEL del laghetto artificiale della Presa Alta a picco per centinaia di metri al di sopra dello scorrere del torrente.  Il passaggio attraverso grandi faggete e qualche macchia di conifera sempre immersi nella quiete della montagna e dei suoi rumori, come l’ incessante scorrere delle acque dei tanti ruscelli che paiono sgorgare da ogni dove.  Il percorso si snoda nel primo tratto su ampie e ben pedalabili forestali. Nel secondo tratto incrementa la sua difficoltà per la presenza di carraie dal fondo sconnesso, di tratti di impegnativi in  single track e di non rari pezzi da affrontare con bici a spinta. Per questi motivi suggeriamo a chi non ha ancora molta dimestichezza con la tecnica di guida e non ha un sufficiente grado di allenamento di evitare il rientro dal Lago del Capriolo e dal rifugio di Rio Re, ma di tornare per la stessa strada dell’ andata.

Total distance: 31066 m
Max elevation: 1731 m
Min elevation: 985 m
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Potremo parcheggiare l’ auto in prossimità del campo sportivo di Ligonchio, in località Laghi.   Dovremo in ogni caso raggiungere le prime case di Ligonchio e svoltare a dx. per una piccola stradicciola asfaltata che si diparte ad angolo acuto ( via della Ravinella) e che porta le indicazioni CAI biancorosse per Tarlanda Rif. Battisti M. Cusna.  La stradicciola che percorriamo è quella di servizio degli impianti di convogliamento delle acque verso la centrale ENEL di Ligonchio, segno di un passato, prima metà del secolo scorso, nel quale la energia idroelettrica era considerata una delle fonti primarie di approvvigionamento energetico. Prima di affrontare il tratto con le pendenze più proibitive intersecheremo infatti la condotta principale. Con salita costante ed a tratti faticosa ( come preannunciato anche dal cartello indicatore di pendenza 15% che ben presto ci si presenterà dinanzi ) dopo circa 3 km, arriviamo ad un bivio ben segnalato sulla nostra sn., ove, in leggera discesa imboccheremo il sentiero 633 nel tratto cosiddetto della decouville, che transiterà anche al di sopra degli schiocchi dell’ Ozola (km. 3.1 – 40 min). Il bivio sulla sn. si trova pressoché dirimpetto ad un’altra forestale che si diparte sulla dx. ( indicazioni sentiero 641 – bivacco il Piano ). Noi qui terremo la sn. il leggera discesa ( indicazioni sentiero CAI 633 Presa alta ).

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Il tratto che ora andremo a percorrere è veramente bellissimo. Si tratta infatti del tracciato della vecchia ferrovia a scartamento ridotto utilizzata per il trasporto a valle del legname e per la gestione dei materiali necessari alle opere idrauliche delle piccole dighe afferenti alla centrale ENEL di Ligonchio.  Questo tratto di poco più di 2 km. è stato recentemente ben sistemato. Nella sua prima parte corre semipiano nel bosco ( dopo circa 400 mt. vi troveremo anche una fresca fonte) , mentre nella sua parte centrale ( ove occorrerà prestare particolare attenzione ) è posto a picco sulla valle dell’ Ozola ( gli schiocchi ) con un salto di oltre 300 mt. sul fondo valle. E’ quindi un tratto dove faremo particolare attenzione a dove poggiamo le nostre ruote, ma ogni tanto sarà bene fermarsi non tanto per tirare il fiato quanto per ammirare la spettacolarità di questa gola. Superato su ponticello di legno un piccolo rio affluente della sn. idrografica dell’ Ozola ritorniamo sulla ampia strada forestale di servizio della postazione ENEL posta in prossimità della diga che forma il piccolo laghetto della Presa Alta (km. 5.3 – mt. 1240 – 1 ora).  Dopo un primo tratto di leggera salita, giungiamo ad un punto di sosta contraddistinto da un pannello che ci illustra la presenza del Lupo in Appennino. Dopo averlo oltrepassato costeggiamo dall’ alto il laghetto ( e se ne abbiamo voglia, lo merita , deviamo a sn. a raggiungerne la riva) caratterizzato nelle giornate più limpide da tonalità di colore veramente spettacolari tra il verde e l’ azzurro, ove si specchiano con fantasiose geometrie anche i raggi del sole.  In discesa raggiungiamo così un ulteriore punto di parcheggio ove una sbarra posta all’ imbocco del ponticello sul Fosso Rumale blocca in maniera definitiva il già fastidioso traffico veicolare ( che è di discreta intensità nelle giornate festive dei mesi di Luglio ed Agosto) ( km. 7.1 – mt 1261 – 1 ora 15 min). Inizia ora un tratto di salita costante di discreto impegno, ma la presenza quasi costante dell’ ombra della fitta faggeta, nonché il fondo generalmente buono, mitigheranno la nostra fatica e renderanno la nostra pedalata meno faticosa. Dopo avere transitato in decisa salita su alcuni tornanti, la forestale comincia ad attenuare la sua pendenza e ci riserva anche la piacevole sorpresa di alcuni tratti semipiani, per poi scendere brevemente a raggiungere un ponticello sul torrente Ozola ( km 11.7 – mt 1495 – 2 ore) , da dove si dipartono 2 sentieri a piedi B/R CAI. Il primo, 629, prima del ponte, per raggiungere direttamente il rifugio Battisti ed il secondo, subito dopo il ponte, dedicato alla memoria di Glenda, giovane gestrice del rifugio Bargetana deceduta alcuni anni fa in un incidente stradale, per raggiungere a piedi in via diretta questo ultimo rifugio. Si tratta di sentieri assolutamente impedalabili specie in salita, per cui noi proseguiremo su salita di moderata entità sempre sulla forestale principale. Dopo poco più di un chilometro in prossimità di una semicurva a sn. incrociamo sulla nostra dx. una carraia dal fondo discretamente dissestato che si diparte in leggera discesa contrassegnata da segnavia giallo blu.  Dopo averla individuata ( sarà la via che dovremo tenere al ritorno dopo avere raggiunto il rifugio Bargetana) proseguiamo sulla forestale e con alcuni strappi più impegnativi raggiungiamo il rifugio Bargetana, sulla nostra dx., (fonte)  (km 15.1 – mt 1725 – 2 ore 50 min ) ove potremo eventualmente ristorarci.

DEVIAZIONE : Purtroppo quest’ inverno (2018) a causa di una frana, la decouville e quindi il sentiero 633 è stato interrotto. Pertanto fino a che non sarà ripristinato non potremo percorrerlo e saremo costretti a proseguire in salita sulla Forestale principale riprendendo il tracciato originario poco dopo un ponticello sul rio Rumale,risalendo fino a quota 1370 per poi ridiscendere nuovamente alla Presa Alta. Allungheremo il giro di circa mezzo chilometro e 80 mt. di dislivello perdendoci però uno dei tratti più suggestivi e belli.  Speriamo in un ripristino rapido !!

Il nostro itinerario prevede ora un ritorno sui nostri passi fino al bivio che prima avevamo identificato contrassegnato da segnavia giallo blu, che in discesa troveremo sulla nostra sn.  Lo imbocchiamo e, seppure su fondo a tratti sconnesso e nella tarda primavera spesso ingombrato da rami caduti durante l’ inverno, lo percorriamo con alcuni divertenti saliscendi  riuscendo salvo imprevisti (grosso ramo caduto invalicabile, pozza d’ acqua stagnante, etc) a rimanere sempre in sella. Veniamo così a raggiungere, sempre mantenendo la traccia principale, il sentiero CAI 633, coincidente con un tratto di sentiero Spallanzani (SSP), sul quale teniamo la dx. a raggiungere così in breve una pozza erbosa ( ex Lago dei Caprioli km. 19.8 – mt 1500 – ore 3 40 min ). Dal Lago dei Caprioli il percorso prosegue in single track e richiede in alcuni tratti una particolare attenzione in quanto stretto e ripido. Dopo circa 400 mt. teniamo la sn. sul sentiero 633A. Aggiriamo su questo sentiero le pendici del M. Belfiore e dopo poco ci immettiamo così sul sentiero 639 mantenendo sulla sn. la direzione sud-ovest. Poco dopo incroceremo sulla nostra dx. la deviazione con indicazione fonte del Pipo, che oltrepassiamo sempre proseguendo sul 639 fino ad intersecare in località Lama di Mezzo il sentiero 641 (km 23.7 – mt 1700 – 4 ore 35 min).  A Lama di Mezzo usciamo dalla faggeta e cominciamo ad intravedere sulla nostra sn. la catena appenninica che silenziosa ci ha accompagnato per tutto il precedente tragitto.  Su questa sella si dipartono ben 4 sentieri CAI. Noi ci terremo sul secondo, a partire da sn, proseguendo sul 639. Non dovremo farci ingannare dalla indicazione “Rifugio Rio Re” che troveremo a fianco del sentiero 637.  Anche se la nostra tappa intermedia sarà questo Rifugio , vi giungeremo, oltrepassata la lama di Rio Re tramite la deviazione CAI 637A. Prima di rientrare nel bosco in discesa in direzione del rifugio attraverseremo la bellissima conca erbosa sulla quale troneggia la maestosità del Monte Sillano ( la cui cima è raggiungibile a piedi, per chi volesse salirci, dalla Lama di Mezzo in circa 15 min.). Poco dopo esserci rituffati nella faggeta incontriamo il bivio tra il sentiero 639, che prosegue sulla nostra sn. in direzione p.sso Pradarena ed il 637A che prosegue in ripida e sconnessa discesa trasformandosi in più ampia mulattiera. In questo tratto purtroppo, il fondo sconnesso e la pendenza a tratti proibitiva costringeranno i meno scatenati a percorrere diversi pezzi bici a mano.  Giungiamo così al Rifugio di Rio Re ( possibilità di ristoro; fonte), costruzione della Forestale, solitamente dato in autogestione, ma lo scorso anno invece gestito da un nucleo familiare (km 25.8 – mt1360 – 5 ore 15 min). Guardando le altimetrie ci rendiamo contro di avere fatto in discesa un dislivello di 400 mt. in poco più di 2 km!  Ormai le fatiche sono veramente finite. Dopo una meritata pausa , anche per riposare le braccia che hanno tenuto per lunghi tratti assai tirata la leva dei freni, imbocchiamo dapprima in discesa sostenuta e successivamente in piano la ampia e bella strada forestale che poco dopo il guado del torrente Rossendola ( affluente della sn. idrografica dell’ Ozola) ci fa pervenire sulla strada provinciale per Pradarena poco al di sotto dell’ abitato di Ospitaletto ( km. 28.8 – mt 1120 – 5 ore 25 min) Ancora 1 km. e mezzo di veloce asfalto e raggiungiamo località i Laghi ove ritroviamo l’ auto (km 30.3 – 5 ore e 30 min). 

lo splendido single track che sul sentiero 639 ci porta verso pradarena
LA FORESTALE DEL RIFUGIO DI RIO RE
SULLA DECOUVILLE

Punti di Interesse

Presa Alta : Il bacino artificiale della Presa Alta è il principale dei bacini di captazione delle acque della Centrale ENEL di Ligonchio. Si tratta di uno sbarramento posto lungo il corso del Torrente Ozola. La sua costruzione come la maggior parte delle opere relative alla Centrale di Ligonchio risale al periodo immediatamente successivo alla 1° guerra mondiale. Infatti la centrale ENEL di Ligonchio entrò in funzione nell’ anno 1922, costituendo fino agli anni 60 una delle principali fonti di lavoro per gli abitanti della zona.  A Ligonchio presso la sede della Centrale è stato aperto dal 2009 l’ Atelier dell’acqua e dell’energia importante atelier pedagogico-scientifico sui fenomeni fisici dell’acqua e della produzione di energia elettrica, realizzato grazie ad una collaborazione che include enti locali, Il Parco Nazionale dell’ Appennino Tosco Emiliano e la Università di Reggio E. e Modena.

Schiocchi del Torrente Ozola :    Si tratta di una spettacolare incisione valliva scavata attraverso le bancate stratificate di arenaria  lungo il tratto intermedio del torrente Ozola, incassata tra la confluenza con il fosso di Rima e l’intersezione con la SP 93RE. Vi nidificano diversi rapaci ed anche una coppia di Aquile Reali. Lungo la sua sn. idrografica era stata costruita la ferrovia a cremagliera utilizzata per servizio alle opere collegate alla centrale idroelettrica di Ligonchio , tracciato che opportunamente sistemato è entrato a far parte della rete sentieristica del Parco Nazionale dell’ Appennino Tosco Emiliano.

Rifugio Bargetana

Il rifugio è posto poco distante dall’ omonimo laghetto alle falde del Monte Prado, in adiacenza della strada Forestale che collega Ligonchio a Lama Lite.  Nato come locale del Corpo Forestale dello Stato negli ultimi anni è stato trasformato in rifugio gestito. Vi si trova una fresca fonte e tavoli e panchine all’ intorno. All’ interno al piano terra sala bar e cucina, Al piano di sopra stanzone notte dotato di 39 posti letto. E’ uun ottima base per splendide escursioni sui monti all’ intorno. Il rifugio è aperto tutti i giorni da Giugno a Settembre e nei week end di Magio ed Ottobre ( 3282612737  05221606867 info@rifugiobargetana.it )

Lago dei Caprioli

Posizionato al di sotto della cresta rocciosa delle Porraie ed il  Passo di Romecchio a 1506 s.l.m. E’ un laghetto di forma ovoidale contornato da magnifici faggi, che solitamente d’ estate si secca, nonostante nelle sue adiacenze sia ubicata una sorgente perenne .

Rifugio di Rio Re :    Situato nella valle di Rio Re, affluente dell’ Ozola, dove iniziano i diversi sentieri per raggiungere il crinale appenninico ed i monti circostanti , immerso nella faggeta. Sorto negli anni 20 come casermetta della Forestale , attualmente funziona come rifugio, che , da un paio di anni, è gestito. Dispone di 18 pl ubicati in 3 camere con bagni provvisti di doccia ed acqua calda. Il rifugio rimane generalmente aperto da metà Giugno a metà Settembre (rifugioriore@gmail.com 3388284628 3471452206)