MINOZZO – GARFAGNO – STRACORADA – QUADRIVIO – PASSO CISA – PRATI DI SARA – PASSO CISA – RIFUGIO MONTEORSARO – CORIANO – SANTONIO – VALBUCCIANA – MONTEFELECCHIO – MINOZZO
KM 35,5 dislivello 1400 M.
Max elevation: 1742 m
Min elevation: 631 m
Partenza | MINOZZO CHIESA |
Km. | 35.5 |
Altezza di partenza | mt. 760 |
Massima altezza | mt. 1740 |
Difficoltà | M-D |
Dislivello | 1400 |
Durata | h. 4 |
Bici a mano | brevi tratti vs la sommità |
Asfalto | 14.2 |
Ghiaiate Forestali | 12.4 |
Mulattiera – sentiero | 8.9 |
Percorribilità Stagionale | Primavera-estate. Possibile anche in periodi leggermente umidi e con piccole quantità di neve |
Anello molto appagante dal punto di vista del paesaggio. Ci consente di raggiungere i prati antistanti il Monte ed il Lago Bagioletto, situati immediatamente al di sopra delle radure denominate Prati di Sara. Da quella quota considerevole potremo dominare gran parte delle principali Cime del nostro Appennino e spaziare dal Corno alle Scale al Cimone e fino al massiccio dell’Alpe di Succiso. Ci troveremo immediatamente al di sotto della cima del Cusna e verso la pianura nelle giornate limpide potremo godere una bellissima vista di tutto l’arco alpino. A parte un breve tratto da fare con bici a spinta, immediatamente dopo l’intersezione con il sentiero 623 diretto alla vetta dell’ uomo morto, il giro si svolge tutto su strade forestali dall’ottimo fondo e ben pedalabili, con qualche simpatica variante più off-road per evitare un poco d’asfalto prima di Coriano e per visitare la chiesa di Tapignola, di cui fu parroco don Pasquino Borghi, vittima di una delle tante vendette della guerriglia partigiana con la quale terminò la 2° guerra mondiale. E’ un giro che per la lunghezza ed il dislivello richiede comunque un buon grado di allenamento e non può essere improvvisato. Si caratterizza per prevedere la quasi totalità della salita all’ andata ed il ritorno, a parte gli ultimi Km. da Villaminozzo a Minozzo, tutti in discesa (evitabili se decideremo di partire da Villaminozzo)
Fino alla fontana cosiddetta della Stracorada il giro coincide (Km.6.1 mt.1200). Qui, anzichè ritornare verso Minozzo proseguiremo lungo la forestale principale a raggiungere un quadrivio (km 8.2 mt. 1160 h. 1.10 ), ove si raccordano a partire da dx. una via forestale proveniente da Sologno, una via asfaltata proveniente da Montecagno e da ultima, sulla sn., a salire, la strada ghiaiata che imboccheremo in direzione passo Cisa. Cominciamo a salire in maniera decisa lasciandoci alle spalle splendidi panorami su Ventasso, Alpe di Succiso, Cavalbianco e La Nuda. A parte qualche breve tratto da qui fino al passo la salita è costante e discretamente impegnativa, anche se non proibitiva per l’ottimo fondo, che ne consente anche una piacevolissima ascesa in condizioni di innevamento fresco, purchè il manto non superi i 10 cm. Al passo della Cisa (km 13 mt. 1547 h. 2 ) ci concederemo una breve riposante sosta e ci rifocilleremo. A breve distanza ( 250 mt. in discesa, lungo il sentiero 623, tutti pedalabili potremo anche dissetarci ad una fresca fonte). Anziché imboccare subito la via del ritorno (la forestale discensiva alla nostra sn. che imboccheremo al rientro) percorreremo la più dissestata pista forestale chiusa da sbarra che conduce verso i prati di Sara. La pista con un paio di tornanti interseca il sentiero 623 diretto al Cusna , per poi abbandonarlo in prossimità di una piccola radura prativa dove brevemente spiana. Da lì in poi seguiremo sempre la traccia di tratturo principale che dopo un piccolo guado aumenta vertiginosamente la pendenza ed anche a motivo del fondo assai dissestato ci costringerà a proseguire brevemente a spinta.
Dopo il tratto a spinta l’arrivo alla sommità è cosa fatta. Costeggeremo sulla dx.il lago Bagioletto, pozza d’ acqua solitamente semisecca nel periodo estivo e saremo a questo punto accompagnati nelle giornate limpide da un panorama veramente regale. E sarà d’obbligo una cospicua sosta per rifarci gli occhi (km. 15.5 m. 1740 h. 2.30 ). A questo punto, girata la bicicletta, ritorniamo al passo Cisa ( Km. 18 h. 2.40 ). Svoltiamo a dx. in discesa sulla forestale che ci porterà a ritrovare l’asfalto, dopo circa 3 km. in prossimità del Rifugio Monteorsaro (ove potremo eventualmente fare una piacevolissima sosta pranzo se lo vorremo). Superato il rifugio raggiungiamo su strada asfaltata piuttosto dissestata la strada comunale Villaminozzo Monteorsaro (km 21.3 m 1260 h. 2.50) in prossimità di questo piccolo borgo rurale , che è il nucleo abitativo più elevato di tutto l’ Appennino Reggiano. Deviamo a sn. in leggera salita mentre splendidi panorami sulla catena del Cusna, sul Cimone e sulla Penna di Novellano ci accompagnano, a raggiungere una selletta che sovrasta il Monte della Torricella (parete rocciosa che si affaccia sulla valle del Secchiello con le sua caratteristiche scaglie – flysch- ) (km. 21.9).
Qui imboccheremo un tratturo piuttosto sconnesso che si stacca sulla dx. La carraia abbastanza tecnica presenta una serie di saliscendi prima di farci approdare ad un bivio ove dovremo evitare di svoltare a sn in discesa per proseguire in leggera salita diritti. Seguiremo ora sempre la traccia di carraia che in certi tratti si trasforma in sentiero più stretto e ripido costringendoci alla massima concentrazione e ad un buon uso del cambio per rimanere in sella. Dopo un ultimo ripido pezzo di discesa approdiamo ad una più evidente forestale sulla quale svolteremo a sn. e dopo un paio di divertenti facili guadi raggiungeremo l’asfalto in prossimità del borgo ormai quasi disabitato di Coriano ( km. 24.8 m 1010 h 3.10 ). Proseguiamo ora su asfalto in direzione Villaminozzo e poco prima di risalire verso Santonio troviamo ad angolo acuto sulla nostra dx. un bivio su stradello asfaltato con indicazione Tapignola ( Km. 26.3 h 3.15 ). Raggiungiamo rapidamente la chiesa, per imboccare una carraia ben evidente sulla sn. poche decine di metri prima dello stesso edificio, in leggera discesa. Dopo circa 400 mt eviteremo una invitante deviazione a dx. mantenendoci sulla traccia di sn. a raggiungere così, sempre in sella, la strada provinciale Villaminozzo Civago (km. 27.5 m 710 h.3.30 ). Ora il rientro è tutto su asfalto. A Villaminozzo, alla rotonda dedicata al campione olimpico di slalom speciale Giuliano Razzoli, gireremo a sn. per Minozzo ove raggiungeremo le auto in prossimità della Chiesa ( Km. 35.5 h. 4).
Da vedere
PASSO CISA
La presenza dell’omonimo ben più famoso Passo Cisa, valico che prima della edificazione della autostrada A15 era una delle più agevoli vie di collegamento tra Emilia e Toscana, fa sì che il Passo Cisa “reggiano” non venga molto considerato. Pur non avendo rilevanza automobilistica, è raggiunto da piste forestali che ben si prestano alla pratica della mtb, consentendo ai bikers di raggiungere la quota non trascurabile di m. 1547. E’situato tra il M. Cisa e la alture dei Prati di Sara, immediatamente a ridosso del M. Cusna. Mette in collegamento la Valle del Secchia a quella del suo affluente Secchiello, unendo così il territorio del comune di Ventasso a quello del comune di Villaminozzo. In cima si trova una baracca di legno aperta, possibile riparo in caso di pioggia, ma non dal freddo.
PRATI DI SARA
I Prati di Sara sono una splendida brughiera posta a circa 1700 mt. ai piedi del monte Cusna, del quale costituiscono una splendida balconata, impreziosita da piccoli laghetti e torbiere che generalmente in estate, non essendoci rifornimento, rimangono per lo più secchi.
Il principale e più alto di questi è il Lago di Bagioletto a 1750 m ove sono stati trovati resti dell’epoca mesolitica e del neolitico. Presso i prati di Sara è facile incontrare una mandria di splendidi cavalli allo stato brado e marmotte che, importate dal Trentino, hanno qui trovato un habitat naturale e si sono moltiplicate
RIFUGIO MONTEORSARO
Posto in suggestiva posizione poco al di sopra dell’abitato del paese omonimo, borgo abitato più alto di tutto l’appennino reggiano. Il rifugio che può ospitare persone ed anche famiglie all’ interno di piccoli bungalow che lo attorniano è aperto tutti i week end dell’anno e tutti i giorni nei mesi estivi. E’ un’ottima base per le numerosi escursioni praticabili nella zona. ( info@rifugiomonteorsaro.it)
AI PRATI DI SARA DA PIOLO
Partenza | PIOLO |
Km. | 35,5 |
Altezza di partenza | m 840 |
Massima altezza | m 1740 |
Difficoltà | D |
Dislivello | 1100 |
Durata | h 4 |
Bici a mano | brevi tratti |
Asfalto | km 9,5 |
Ghiaiate Forestali | km 12 |
Mulattiera – sentiero | km 14 |
Percorribilità Stagionale | Primavera-estate. Possibile anche in periodi leggermente umidi e con piccole quantità di neve |
Si tratta di un giro molto appagante specie dal punto di vista panoramico, in quanto permette di raggiungere un punto veramente strategico. I Prati di Sara infatti sono una balconata sia su tutta la catena appenninica, abbracciandone un vasto arco da ovest a est, che sulla Pianura Padana. Vi sono anche numerosi altri diversi accessi ai prati di Sara ed è possibile anche completare il percorso con un anello che dal passo della Cisa scollini verso la Val d’Asta, Monteorsaro e Febbio. Maggiori dettagli sono reperibili per completare un anello di questo tipo nel primo volume “Alto Appennino reggiano in mountain-bike” dello stesso autore.